Vampirismo dell’incosciente

NYC – credit: @DronalistDailyDose YouTube

Comunicazioni preparatorie 64

« L’incoscienza umana impedisce ad alcune persone di rendersi conto che vampirizzano i loro cari, perché l’essere umano incosciente è così distorto dall’astrale in lui che gli è impossibile immaginare che sta facendo agli altri ciò che non vorrebbe gli venga fatto. » BdM

 

In italiano si legge il contenuto originale di questa pagina, in un’altra lingua la traduzione da parte di un’intelligenza artificiale (AI) di questo contenuto, quindi il risultato deve essere interpretato con discernimento.

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L’incoscienza umana impedisce ad alcune persone di rendersi conto che vampirizzano i loro cari, perché l’essere umano incosciente è così distorto dall’astrale in lui che gli è impossibile immaginare che sta facendo agli altri ciò che non vorrebbe gli venga fatto. L’uomo incosciente è così pieno di sé che non può immaginare che questa valutazione che ha di sé crea il vampirismo nella sua vita. Non riesce nemmeno a rendersi conto da solo di cosa significhi essere vampiresco, perché si nutre degli altri e il cibo, essendo ciò di cui ha bisogno o crede di aver bisogno, gli toglie la sensibilità di realizzare che se lo sta accaparrando senza che gli venga dato liberamente.

Alcuni ego sono vampireschi, perché sono orientati prima di tutto verso se stessi e non alla vita che è in loro. Sono orientati verso la propria sopravvivenza, spirituale o materiale, e non a quella degli altri.
L’ego vampiresco si cura prima di se stesso e poi degli altri. Si serve per primo e lascia poi il resto del piatto agli altri. Finché l’ego è pieno di sé, è vampiresco, perché, essendo pieno di sé, ha bisogno di ricevere, perché si stima più in alto degli altri. L’ego vampiresco è un essere che si adorna di ogni tipo di sentimento per meglio nutrirsi della vita degli altri. Qualunque sia il suo livello di intelligenza, l’ego vampiresco vorrà essere più intelligente degli altri, per dare ragione al suo vampirismo di cui non si rende conto.

Il vampirismo viene da una vecchia memoria che non si è ancora spenta in lui e che gli fa sentire vibratoriamente il suo ricordo. Quando l’ego è vampiresco, deve essere ripulito da questa memoria, perché il vampirismo deriva da una vita passata incompresa e incompleta. Anche se l’ego non è consapevole del suo vampirismo, ne soffrirà perché non possiamo strappare agli altri ciò che ci danno con un sotterfugio senza subirne alla fine il contraccolpo.

L’ordine della vita è un ordine creatore e ogni ordine creativo genera e non trattiene. E poiché genera, non strappa. L’ego vampiresco soffre di intransigenza, ed è questa intransigenza che gli permette di essere vampiresco, perché l’intransigenza è il cucchiaio del vampirismo. Che si guardi il vampirismo da un’angolazione o da un’altra, si troverà sempre dell’intransigenza, perché l’intransigenza è la lama dell’intelligenza del vampirismo.

L’intransigenza dà ragione all’ego del suo vampirismo e lui, poverino, non se ne rende conto, anche se chi è attorno a lui lo vede, lo sente e ne soffre. Il vampirismo può essere estinto solo con la profonda realizzazione che l’ego si sta dando dei falsi valori, e che questi valori fanno parte di quella coscienza che in lui è totalmente sotto il controllo dell’astrale, cioè di quel mondo che non conosce le leggi dell’equilibrio.

L’ego vampiresco non sa come equilibrare la sua vita, quindi la vive con difficoltà perché questa deve essere sempre aggiustata, sempre compensata, perché non è mai quello che egli vorrebbe che sia.

L’ego vampiresco insegna a se stesso ciò che ritiene giusto. Si dà la propria misura di giustificazione e il suo senso di giustificazione può essere molto ben definito secondo la scala che vuole dargli. L’ego vampiresco impara talmente la propria giustificazione che, se viene respinto, esplode, si rivolta, si arrabbia e vuole riprendere altrove tutto ciò che gli è stato rifiutato. Se non può riprenderlo, lo riprenderà in un altro modo, ma lo riprenderà, perché la sete di essere giustificato fa parte della sua intransigenza, della violenza della sua giustificazione.

L’ego vampiresco inquina la propria atmosfera, perché emette odori che altri possono sentire. E forse un giorno, se è fortunato, qualcuno glielo farà sapere, altrimenti continuerà a pensare di essere migliore degli altri, e che gli altri gli sono debitori perché lui è superiore a loro.
Affinché l’ego sia vampiresco in modo negativo, deve sentire una certa superiorità dentro di sé, perché è questo sentimento che gli dà l’aspetto di cui ha bisogno per nutrirsi degli altri e giustificarsi di tale atto. L’ego vampiresco non ama essere messo in discussione, perché se viene messo in discussione, gli viene tolto il diritto di essere giusto nel suo giudizio, e questo diritto è importante per lui, perché diventa la misura con cui vive il suo vampirismo.

L’ego vampiresco spesso non capisce quando ci si allontana da lui, perché non vede quello che fa, è cieco a se stesso, non riesce ad accettare il fatto che uno voglia lasciarlo perdere. Il vampirismo dell’ego è vario, molto vario a seconda della personalità, del carattere, del temperamento e dell’esperienza. Ma è universale nella sua meccanicità, perché proviene dal principio fondamentale di non essere perfettamente felici della propria vita. È questo fatto, alla base di tutto, che lo spinge a ricavare, da altri, posti comodi per sé.

Dove c’è vampirismo, può esserci egoismo. Ma c’è una differenza fondamentale tra l’ego egoista e l’ego vampiresco. L’ego egoista manca di intelligenza, mentre l’ego vampiresco è intelligente nel senso consueto del termine. E la sua intelligenza è sufficientemente grande e distorta da apparire in una buona luce ai suoi occhi.

L’egoista non è abbastanza intelligente da nutrirsi degli altri, cercherà semplicemente di non condividere troppo con loro. L’ego vampiresco, invece, può condividere molto bene, ma condividerà per poter continuare a nutrirsi in seguito. Il vampiresco è un cacciatore naturale, caccia costantemente e trova sempre una preda, perché la preda è ingenua e facile, e lui è intelligente a modo suo. Ma l’ego vampiresco non si rende conto che distrugge l’amore degli altri per lui, perché non si rende conto che gli altri non traggono mai beneficio da lui e alla lunga si stancano di dargli ciò che inevitabilmente viene loro tolto.

L’ego vampiresco è pronto a intervenire nella vita degli altri, non per soccorrerli, ma per vedere se non c’è qualcosa da loro che possa servirlo. È una volpe, è scaltro, ma non è sottile. Perché la sottigliezza della sua azione gli è nascosta. Per questo è vampiresco e non può vedere la sua azione nello specchio della sua coscienza, o meglio, nello specchio della sua incoscienza.
L’ego vampiresco è prolifico nelle sue manovre, perché la sua intelligenza è sempre attenta al suo benessere. Si ricorda di coloro che gli sono serviti come prede e tornerà facilmente dove ha già attinto.
L’ego vampiresco non mette in discussione le sue azioni, perché la sua mancanza di generosità naturale lo spinge e il suo movimento è più forte del suo senso morale o del suo senso di equilibrio nell’azione. Si affida sempre al suo punto di vista, perché il suo punto di vista è il suo focus, che gli serve per intrappolare la sua preda. Non è necessariamente un ragazzo cattivo o una ragazza cattiva, è semplicemente vampiresco, cioè si approfitta di tutto senza rendersene conto. I bambini, per esempio, certi bambini vampirizzano i loro genitori. Gli amanti si vampirizzano, gli uomini vampirizzano gli uomini, le donne vampirizzano le donne, o si vampirizzano fra loro.

Il vampirismo dell’ego è una condizione dell’ego che fa sì che ha sempre bisogno di qualcosa dall’altro, invece di ottenerla coi propri sforzi. Non conosce il puro e libero scambio. È una condizione che significa che una persona fa sempre affidamento su un’altra, perché non ha spina dorsale. È una condizione che rivela la debolezza di un essere, la sua mancanza di autonomia, la sua mancanza di volontà, anche se può avere molto carattere.

Ogni forma di vampirismo ha i suoi meccanismi, e il vampiro non si vede mai come tale. Se viene rifiutato, si arrabbia, si rivolta, grida che viene trattato ingiustamente, non è ragionevole di fronte al rifiuto. Come può l’ego rendersi conto del suo vampirismo se qualcuno non glielo fa notare? In caso contrario, continua a vivere della benevolenza degli altri o della loro ingenuità. Infatti, il motivo principale per cui esiste il vampirismo dell’ego è che le persone sono così ingenue da non poter immaginare di rifiutare con forza, perché poi si sentono in colpa.

Si noti che tutto nella vita è collegato e che una cosa tira l’altra. Ecco perché la vera intelligenza è così importante nell’uomo, perché senza di essa la vita è un incubo costante, un’arena dove i forti, le volpi, mangiano i deboli, gli ingenui. Ma anche i deboli sono a loro modo vampiri, perché hanno bisogno di essere sostenuti. La loro debolezza li rende esseri che succhiano costantemente da chi è adatto a nutrirli meglio. I deboli soffrono di un vampirismo cronico che li abbandona solo quando sono stati respinti, nelle loro incessanti richieste, da quelli che sono abbastanza intelligenti da rendersi conto di venir mangiati interamente e senza sosta.

Il vampirismo dell’ego diventa evidente per l’ego che diventa intelligente, perché da quel momento della sua vita in cui inizia a vedere con chiarezza, si rende conto che la vita è totalmente capovolta e che le persone, invece di essere creative l’una verso l’altra, sono estremamente dipendenti, interdipendenti.

E quando l’ego entra nella vera intelligenza e cerca di essere autonomo, si rende conto dei legami invisibili che lo legano ancora alle sue vecchie relazioni. E diventa consapevole del sottile vampirismo che è lo sfondo della società umana. Appena inizia a recidere i legami psicologici con questa società, con le sue amicizie, sperimenta lo sconvolgimento causato dalla sua separazione, poiché priva gli altri della possibilità di nutrirsi di lui. Allora è la crisi, il disprezzo, le accuse, si diventa senza cuore … Certo che si diventa senza cuore! Altrimenti continueremmo a farci vampirizzare, in nome della carità, in nome del dovere, in nome della responsabilità, in nome della filialità, eccetera eccetera.

Comprendere vibratoriamente il vampirismo è una delle condizioni fondamentali per l’evoluzione dell’intelligenza sovramentale. Perché se non lo comprendiamo, rimaniamo schiavi delle nostre emozioni, perché è attraverso l’emotività che si manifesta questo fenomeno puramente umano. Anche le culture vampirizzano i loro cittadini, in nome delle tasse, in nome del patriottismo, in nome di certi ideali che devono essere mantenuti, altrimenti la cultura, la società, crollano. Se il vampirismo, in tutte le sue forme, scomparisse dalla faccia della Terra, la società come la conosciamo sarebbe abolita perché non avrebbe più la forza del vampirismo a tenerla insieme.

Uno studio approfondito del vampirismo sociale mostrerebbe che l’uomo vive socialmente a causa del vampirismo dei governanti sui governati, e tutto il gioco di dipendenza e interdipendenza lo copre sotto tutte le forme possibili e immaginabili della legalità. In questa giungla di principi, gli uomini si fanno a pezzi e si mangiano a vicenda.

La vita terrestre diventa chiara per l’uomo solo quand’egli diventa realmente intelligente. Da quel momento in poi, lui non gioca più il gioco. Si ritira in una specie di fortezza interiore, che non può essere presa d’assalto, e un giorno o l’altro, se è pronto, cambia livello di vita, non per la morte, ma per l’etere.

Il vampirismo dell’ego contro l’ego è un affronto all’intelligenza dell’uomo cosciente. Ma gli esseri umani sono ancora alle prime armi e dovranno subire molti colpi di lama prima di poter eliminare dalla propria vita ciò che li vampirizza o quelli che lo vampirizzano. Perché il vampirismo si nasconde sotto molteplici forme e solo l’intelligenza reale può scoprire, dietro le sue forme, il vampirismo dell’ego, che si fa passare per un buon sentimento, mentre in effetti non è altro che un modo sottile dell’ego incosciente di nutrirsi dell’affetto di un altro, per alimentare questo sentimento che in realtà è solo una debolezza ben vissuta e ben cristallizzata nei costumi e nelle condizioni sociali.

Il vampirismo può nascondersi sotto il fiore dei valori sociali e familiari a tal punto che molte persone in passato, in gioventù, non avrebbero mai osato mettere in discussione certe richieste che gli imponevano di dare il loro sangue per alimentare i falsi sentimenti che battevano nel petto dei loro genitori incoscienti.

L’ego vampiresco non si rende conto del suo stato perché è troppo centrato su se stesso. L’egocentrismo e il vampirismo dell’ego vanno assieme. L’ego vampirizza perché vede solo se stesso, e il suo vampirismo può essere così nascosto che molto spesso vampirizzerà facendo credere che ama. È in relazione al sentimento dell’amore che scopriamo la forma più sottile del vampirismo umano.
È in nome dell’amore che un ego vampirizzerà un altro a tal punto che l’altro si sentirà colpevole di malafede se non darà suo malgrado. Guardate il giovane o la giovane che, dopo la pubertà, desidera uscire dalla casa dei genitori per sbattere le ali, guardate e osservate il gioco sottile che spesso avviene fa tra genitori e figli. Si accuseranno i figli di essere senza cuore, si dirà di aver messo al mondo i figli, ma perché, che senso ha? Si svilupperà ogni sorta di formule per creare in questi figli una grande tristezza di fondo.

Alcuni giovani hanno provato così tanto rimorso e senso di colpa quando hanno lasciato dietro a sé la famiglia per vivere la propria vita, come i genitori hanno vissuto la loro, che la loro esistenza ne è stata avvelenata per mesi, persino per anni. Tutto questo in nome dell’amore. Ciò che è pericoloso per l’individuo debole è che non vede il vampirismo dell’ego, è troppo buono per vederlo, è troppo ingenuo. È molto pericoloso essere troppo buoni, perché perdiamo la volontà di agire, perdiamo la nostra intelligenza, e ci sottomettiamo a sentimenti potenti che alimentano il vampirismo degli altri, mettiamo a rischio la nostra intelligenza.

Per secoli la nostra cultura è stata orientata al dono di sé. Non ci siamo resi conto che questo principio, di per sé buono, può essere benefico per l’individuo e la società solo se è universalizzato nella società. Ma poiché non lo è, ed è molto lontano dall’esserlo, dobbiamo essere in grado di vedere il lato negativo di questo principio, e realizzare che a ogni buon principio deve essere aggiunta una grande intelligenza, in modo da beneficiare del principio senza esserne vittime.

Quando un uomo cade vittima di un principio buono, può solo dare la colpa alla sua mancanza d’intelligenza, di discernimento e di volontà. L’ego vampiresco userà tutto ciò che ha a disposizione, tutto ciò che la società riconosce come un buon principio, per sostenere la sua causa, ed estrarre ciò che può da quelli che non hanno discernimento, spina dorsale o capacità di rifiuto. Possiamo permetterci di vivere secondo i giusti principi se li comprendiamo bene, se ne vediamo tutti gli aspetti, altrimenti siamo condannati a eseguire ciecamente a beneficio di altri, siano essi la società o l’individuo che ci vampirizza.

L’individuo, la sua individualità, la sua identità, sono realtà che non possono essere schiacciate, altrimenti la vita umana, la vita creativa dell’uomo, la vita completa e libera, non è possibile. Guardate cosa si vive nei regimi totalitari, dove il vampirismo di Stato è al massimo della sua efficacia contro l’individuo. Che lo si guardi da questa o quella angolazione, in questa o quella condizione, il vampirismo si riduce sempre alla stessa cosa: chi ne è vittima manca di discernimento nella sua intelligenza e di volontà nella sua vita.

Per ogni male c’è un rimedio. Il vampirismo dell’ego è un male, perché trae forza ed energia da un altro. E se quest’ultimo non se ne rende conto, è un pover’uomo. Quando se ne renderà conto, si renderà conto che per anni è stato impoverito nella sua esperienza, nella sua vita. Ciò che rende difficile scoprire il vampirismo in un ego è che certi ego in alcuni casi non sono affatto vampireschi, mentre lo sono in altri. Così, l’ego che è ingenuo e molto buono, si rifiuterà persino di vedere vampirismo in questa o quella persona, perché il suo discernimento non è sufficiente a fargli vedere che anche il vampiro può avere grandissime qualità di cuore o di spirito. Proprio per questo motivo, chi vive con lui o gli si trova vicino deve essere capace di discernere il sentimento vero da quello falso.

Il vampirismo egoico si mantiene finché chi ne è vittima non se ne rende conto. E può essere corretto solo da chi ha sufficiente discernimento e volontà da far sì che chi non può riconoscerlo in se stesso se ne renda conto. In caso contrario, continuerà a manifestarsi come una piaga che non smette di crescere quando le condizioni rimangono costanti

Il vampirismo egoico è simile a tutte quelle forme di energia più o meno squilibrate, perché il vampirismo indica che l’energia di una persona è squilibrata a un livello o a un altro della sua personalità. Più l’uomo sviluppa i propri centri energetici, più diventa centrico, più diventa sensibile al vampirismo dell’ego, perché vede che da solo può fare molte cose. Ma quando questo stesso uomo vive al di fuori di sé e non ha centricità, si sente obbligato a vivere degli altri perché il suo essere manca di qualcosa di reale.

Essere vampireschi, in qualunque modo, indica che ci manca qualcosa. Non siamo completi, quindi cerchiamo di completarci attraverso gli altri, o sulle loro spalle. Questo non aiuta né il vampiro né chi si fa vampirizzare; l’uno non è che l’inverso dell’altro.

Quando l’uomo comincia a sviluppare una centricità, la sua intelligenza e le sue emozioni prendono una nuova piega: è più incline a concentrarsi su se stesso, a nutrire se stesso, a bastare a se stesso. Questo nuovo orientamento mentale lo avvicina a se stesso, e lui si sente sempre meglio dentro di sé e con se stesso. Le persone vivono talmente degli altri che hanno difficoltà a scoprire la loro propria ricchezza, la loro propria creatività, il loro proprio io, il loro io reale e totalmente equilibrato.

L’ego che vampirizza gli altri non si rende conto della sua debolezza, della sua vulnerabilità. Una delle grandi debolezze dell’ego vampiresco è la sua vulnerabilità. A seconda della natura del suo vampirismo, sarà molto vulnerabile se gli viene tolto quello che ha sempre strappato agli altri, o con cui si è nutrito degli altri. La sua vulnerabilità è così grande che, quando ottiene un rifiuto, ci sarà un’aggressività temporanea verso la persona che lui ha sempre vampirizzato. Ci vorrà un po’ di tempo prima che l’ego ritrovi la calma e si riprenda dallo shock.

La psicologia del vampirismo egoico è uno studio infinito del comportamento umano, perché può far luce su aspetti del comportamento che sono cumulativi, cioè che generano altri aspetti, per cui il vampirismo, se si protrae a lungo nel corso della vita, genererà dei malesseri nella mente e nel cuore che si scopriranno solo col tempo.

Esiste una forte relazione tra il vampirismo e la sessualità amorosa. Dico sessualità amorosa, perché il sentimento dell’amore umano nella sessualità è l’elemento di base che ci fa riconoscere che il vampirismo egoico, soprattutto in certe donne, è una delle forze che genera una sorta di tensione nel maschio, quando nella donna si manifesta una richiesta troppo forte di rapporti intimi con lui.

Il vampirismo egoico si nasconde dietro il grande sentimento dell’amore sessuale o dell’amore sessualizzato o della sessualità amorosa, ditelo come volete. E se questo sentimento non viene appagato nell’atto, per la donna subentra una frustrazione. Questa frustrazione genera altra frustrazione e il vampirismo egoico della donna che ama e vuole essere amata nell’atto aumenta, finché un giorno l’uomo preferisce passare più tempo in ufficio che nel letto coniugale. Non abbastanza non è abbastanza, ma anche troppo è troppo. E la stessa condizione, la stessa situazione si può riscontrare negli uomini.

Il vampirismo dell’ego è simile a una specie di grande signora che deve vestirsi di nero per non essere riconosciuta di sera. Se l’uomo possedesse sufficiente discernimento, si accorgerebbe della grande signora anche di notte, semplicemente dal fruscio della sua gonna. Questo per spiegare il fenomeno del vampirismo da un altro punto di vista. Spesso l’uomo non può individuare il vampirismo semplicemente dal colore della sua forma; deve individuarlo con un mezzo sicuro ed efficace, un mezzo che non mente e a cui non si può mentire. Questo mezzo è la sensibilità vibratoria della coscienza umana all’avvicinarsi di un’altra coscienza egoica.

Quando un essere umano è cosciente, la sua sensibilità vibratoria è sufficiente a fargli prendere posizione di fronte al vampirismo egoico di un’altra persona. E appena un essere umano cosciente comincia a rendersi conto vibratoriamente del vampirismo di un altro essere, regola il proprio comportamento in base alla propria sensibilità, alla propria percezione. E questo aggiustamento lo libera, lo rende libero da quella persona. Ma per diventare vibratoriamente coscienti del vampirismo egoico dell’uomo, bisogna aver sofferto un po’ dell’uomo, ed è questa sofferenza che ci dà la sensibilità necessaria per scoprirlo, nonostante tutte le forme che possono velare il vampirismo.

La sensibilità vibratoria è un’attività della coscienza pura, è una misura perfetta contro il vampirismo dell’ego. Più l’uomo è sensibile vibratoriamente, più è realmente centrico. Più è centrico realmente, e non egocentrico, tanto più è facile per lui discernere il vampirismo negli esseri che lo circondano. Se, invece, la sua coscienza vibratoria, la sua sensibilità, è diminuita da falsi sentimenti, la sua coscienza non avrà il potere di affinare il suo senso di autonomia, ed egli perderà energia fino al giorno in cui sarà sufficientemente libero dalle proprie forme per vedere attraverso il velo del colore della grande signora in nero.

Il vampirismo egoico vuole sempre dimostrare di avere ragione, perché tiene alla sua vita, cioè alla sua sopravvivenza. Ma come è già stato detto altrove, la vita reale non è la sopravvivenza. La vita reale è l’equilibrio totale dei corpi sottili dell’uomo con le forze vibratorie di vita che entrano in lui. Questa vita reale si prende cura di tutto e la sopravvivenza non è un problema per l’uomo. Ma finché non si avvicinerà a questa vita reale, se ne creerà una falsa sulle spalle degli altri che, a causa della loro cecità, perpetueranno l’incoscienza e tutte le sue forme di imposizione e di dominio.

Il vampirismo egoico è una forma sottile di dominio dell’uomo sull’uomo. Più l’uomo si coscientizza, meno può sopportare la vibrazione di una tale forma di coscienza verso se stesso, perché la sua intelligenza reale è troppo presente in lui perché possa subire ciecamente questo dominio.

È allora che reagisce, che ha la capacità di reagire istantaneamente a tale dominazione e vi pone immediatamente fine. Se non vi pone fine immediatamente, vi porrà fine gradualmente, ma alla fine vi porrà fine, perché la sua coscienza non può lasciarsi dominare, perché il dominio fa parte dell’incoscienza e tutte le forme di incoscienza devono essere neutralizzate dalla coscienza reale, laddove essa è influenzata a livello personale.

Il vampirismo egoico attecchisce nell’uomo quando non è stato controllato alla fonte, cioè da un’educazione intelligente e forte. Le tendenze naturali del carattere devono essere aggiustate durante la prima educazione familiare. Se queste tendenze non vengono corrette, continueranno a crescere nel corso degli anni, finché colui che è vampiresco non lo riconoscerà per forza di cose. L’esperienza della vita può far soffrire l’ego vampiresco e può far soffrire anche chi ne è vittima: ecco perché in entrambi i casi deve svilupparsi la coscienza, in modo che l’ego vampiresco prenda sempre più possesso di sé e la vittima cessi di farsi dominare.

L’ego vampiresco ha una tendenza naturale a prendere, o a voler prendere, troppo spazio nella vita della vittima o di altri ego. Osservate le persone che sono sufficientemente autonome nella vita, che svolgono le loro attività senza dover essere costantemente sostenute da altri, e vedrete che queste persone hanno un certo successo nella loro vita, nei loro affari. Perché vivono della propria energia. Chi li osserva prova una sorta di ammirazione, e a ragione! Perché questi esseri portano qualcosa alla vita, invece di infettarla semplicemente con la loro debolezza. Sono già predisposti a non essere vampirizzati, perché anche se non sono oggettivamente coscienti, hanno comunque una certa coscienza soggettiva che riflette un’intelligenza acuta e uno stato emotivo sufficientemente armonizzato.

Il vampirismo egoico si trascina costantemente nel fango delle sue emozioni, perché questo atteggiamento deriva da una certa emotività, da una certa mancanza di maturità, nei confronti di se stessi. La maturità di fronte a se stesso è un punto di forza dell’uomo, e più questa forza è grande, più la coscienza è grande e creativa.

Il vampiresco è sempre debole in qualche modo dentro di sé, spesso non se ne rende conto, non vede questa debolezza, da cui il suo vampirismo. Ma questa debolezza si attacca al suo essere e lui, non vedendola, la trasferisce attraverso il suo vampirismo sugli altri. Così che, una volta trasferita, ne perde sempre più consapevolezza e si allontana sempre più dalla sua realtà disadattata.

L’ego vampiresco proietta molto sugli altri: per esempio, sarà sempre colpa degli altri. Questo atteggiamento deriva dai meccanismi molto sottili del vampirismo egoico. Proiettando questa o quella colpa sugli altri, si servirà della reazione contro gli altri per aumentare la propria autostima. L’ego vampiresco ha sempre infatti un’alta opinione di sé, anche se questa opinione è falsa. Questa autostima deriva da una sorta di vanità mentale, ed è proprio questa vanità mentale a dargli l’impressione che gli altri gli debbano qualcosa. Questa vanità, naturalmente, diventa anche la barriera che gli impedisce di rendersi conto del suo vampirismo.

Se il vampirismo egoico non viene sconfitto, alla fine verrà percepito dagli esseri che si coscientizzano e che diventano più sensibili vibratoriamente. Arriverà quindi il giorno in cui la loro sensibilità vibratoria darà l’allarme e da quel momento si sentiranno obbligati a recidere il legame con chi li sta vampirizzando. Una volta reciso, questo legame difficilmente può essere ristabilito, perché la coscienza umana tende ad andare costantemente avanti e a non tornare nel passato dell’esperienza.

La coscienza, una volta che si manifesta, una volta che è aggiustata nell’essere umano, non può più lasciar passare certe esperienze, certe forme di esperienza. È obbligata a segnare quell’esperienza, cioè ad accettarla o a rifiutarla.

Più l’uomo è cosciente, più discernerà il vampirismo egoico e la sua coscienza lo costringerà a chiudere la porta che era spalancata. Per questo l’ego vampiresco deve rendersi conto della propria condizione, soprattutto se ha il vantaggio che questa gli viene mostrata, dimostrata, indicata.
Quelli che si coscientizzano non potranno soffrire nei loro ranghi, nel loro ambiente, del vampirismo egoico. Poiché avranno compreso troppo bene le illusioni degli altri, e non vorranno più soffrire delle loro illusioni. Questo tenderà a formare cellule più o meno ermetiche che saranno collegate tra loro da una forza universale, ma queste cellule non potranno coniugarsi in un’unità di coscienza creativa finché la minima vibrazione di vampirismo egoico non sarà scomparsa dalla coscienza di questi esseri in evoluzione.

aggiornamento il 30/07/2024

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